Il Guglielmo Tell fu l’ultima opera di Gioacchino Rossini il quale, successivamente, fino alla sua morte si dedicò alla musica da camera e alla musica sacra. Il dramma andò per la prima volta in scena nell’agosto del 1829 all’Opéra di Parigi, mentre la prima italiana avvenne qualche anno dopo a Lucca. Prima di mostrarvi quanto leggenda e storia si fondano in quest’opera, vi sintetizzerò la trama.
L’opera è ambientata nella Svizzera medievale sottoposta al dominio degli Asburgo. Il primo atto si svolge durante una tradizionale festa dei pastori in cui i cittadini cantano in onore delle nozze di tre coppie di sposi. Ma Guglielmo Tell canta il suo dolore per la condizione di schiavitù che opprime il suo popolo; i canti vengono interrotti dall’arrivo del saggio Melchthal e da suo figlio Arnold, il quale è innamorato di una principessa asburgica, Mathilde. Successivamente arrivano il governatore Gesler e la principessa, Arnold vuole raggiungerla ma viene fermato da Guglielmo e convinto ad abbracciare la causa per la liberazione degli svizzeri. La festa riprende e il figlio di Tell, vincitore del torneo di tiro con l’arco, si accorge dell’arrivo di un pastore in fuga dal governatore che cerca rifugio sull’altra sponda del lago ma il pescatore Ruodi rifiuta il passaggio, così è Guglielmo a portarlo dall’altra parte ma le guardie se ne accorgono e per vendetta incendiano il villaggio e imprigionano Melchthal.