Tutto il mondo ricorda una donna e cantante straordinaria: Maria Callas. Gli appassionati di lunga data, poi, ancora la vedono passeggiare per le strade di Verona, ne riconoscono la voce potente e fiera, vedono in lei e nell’Italia l’unione più dirompente nell’universo operistico. Ma non tutti sanno come questo matrimonio avvenne, come il soprano più conosciuto del globo sia arrivata nella città dell’amore.
Per comprenderlo bisogna ripercorrere all’indietro la linea del tempo, e fermarsi di fronte ad un giovane dall’aria perbene, con il completo senza nemmeno una piega, i capelli impomatati e pettinati da un lato. Lui era Giovanni Zenatello, classe 1876, figlio di un umile panettiere. Tutti si accorsero del suo orecchio per la musica, così venne affidato prima alle sapienti mani di Carlo Zenari nella sua scuola, dove Zenatello si riscoprì un eccellente baritono, e poi al conservatorio a Milano. Dopo gli studi, la sua carriera iniziò a farsi raggiante: al teatro Bellini di Napoli, per citare un aneddoto, trovandosi a sostituire un tenore indisposto, scoprì di sentirsi a suo agio anche in quel ruolo.
Zenatello si fece adulto e nel 1913 la sua vita cambiò radicalmente. Passeggiando in Piazza Bra con degli amici si ritrovò a fissare con interesse l’Arena. In tale data si festeggiava il centenario di Verdi e l’anno precedente l’Aida era stata rappresentata in Egitto riscontrando enorme successo. Cosa sarebbe accaduto se quell’opera maestosa fosse stata portata sul palco dell’Anfiteatro?