La figura di Giovanna d’Arco affascinò moltissimi intellettuali fra l’Ottocento e il Novecento, scrittori, drammaturghi, poeti, compositori utilizzarono il suo mito per costruire delle opere magistrali. Nella musica lirica la sua leggenda non fu utilizzata esclusivamente da Giuseppe Verdi (Ottavo numero del magazine: Giovanna d’Arco eroina senza tempo), e oggi vi parlerò della versione di Tchaikovsky. La prima si tenne nel febbraio 1881 a teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Eccovi la trama.
Il primo atto si apre nei pressi di un villaggio dove alcune ragazze intonano canti gioiosi mentre il contadino Thibaut è inquieto perché sua figlia, Giovanna, sostiene di sentire delle voci che le dicono di essere destinata ad altre cose; all’improvviso suonano le campane che annunciano l’assedio di Orléans. Tutti pregano per la salvezza della città mentre Giovanna profetizza la vittoria sul nemico inglese, così abbandona il padre e il villaggio per compiere quella profezia e il suo destino. L’azione del secondo atto si sposta nel castello di Chinon, qui il re francese Carlo VII si diverte dimenticando che il suo popolo è vittima di una guerra. I cavalieri sono scontenti del suo atteggiamento e il valoroso Dunois abbandona la corte; improvvisamente entra l’arcivescovo che annuncia la fuga degli inglesi avvenuta grazie al provvidenziale intervento di una ragazza. Giovanna viene introdotta a corte e racconta la sua storia, tutti ne rimangono colpiti e non sanno che la giovane per ottenere la vittoria ha dovuto fare voto di preservare la sua verginità. Carlo VII decide di mettere la ragazza a capo dell’esercito. Nella prima scena del terzo atto Giovanna affronta in duello un cavaliere borgognone, Lionel; la donna lo ferisce gravemente ma sedotta dal suo viso decide di risparmiargli la vita. I due provano attrazione reciproca, tant’è che Giovanna considera la possibilità di infrangere il suo voto mentre Lionel passa dalla parte dei francesi. Nella seconda scena i protagonisti si trovano a Reims dove tutti rendono gloria a Carlo VII e Giovanna che hanno trionfato sul nemico. Nella folla si trova anche il padre della ragazza, che è tormentato dal dubbio che le gesta di Giovanna siano state compiute grazie all’aiuto del Diavolo piuttosto che quello di Dio, così pubblicamente l’accusa e le domanda di dimostrare la sua purezza. Giovanna non risponde, sentendosi impura per via del sentimento che prova per Lionel, così il popolo s’impaurisce e la giovane scappa. Nell’ultimo atto Giovanna vaga da sola in un bosco quando viene raggiunta da Lionel, i due si dichiarano reciproco amore, ma poco dopo arrivano i soldati inglesi che uccidono il cavaliere e catturano la ragazza. Nell’ultima scena l’azione si sposta a Rouen dove il rogo per Giovanna è pronto. Il popolo ora prova compassione per lei ma la ragazza viene comunque bruciata: mentre le fiamme consumano il suo corpo sente le voci degli angeli che le annunciano il perdono.