Tra le grandi madri del Romanticismo, la Germania diede i natali anche al primo compositore che animò l’Opera in Finlandia: Fredrik Pacius, nato ad Amburgo il 19 marzo del 1809. Figlio di Johann Conrad Ludwig Pacius, un mercante di vino la cui famiglia si ritiene sia derivata da un ramo dell’antica casata italiana dei Pazzi, Fredrik ereditò la passione per la musica dal padre, che suonava il violino e teneva serate musicali nella propria dimora.
Molte arti affascinarono Fredrik: la pittura, la danza classica, il canto, ma la musica era destinata ad essere la regina incontrastata e a guidarlo lungo il cammino che lo ha portato ad essere considerato oggi il Padre della musica finlandese.
Ma procediamo con ordine: i primi passi Pacius li compie sotto la guida del violinista Ludwig Spohr a Kassel dal 1824 al 1826, studiando teoria della musica e composizione con Moritz Hauptmann, per poi cominciare ad esibirsi pubblicamente in una serie di concerti nel Nord della Germania. Concerto dopo concerto la fama di Pacius lo portò all’estero, conquistando così la Svezia, dove arrivò a far parte della Kungliga Hovkapellet, l’orchestra di corte di Stoccolma, come primo violinista.
Pacius entrò a far parte della storia musicale finlandese varcando le porte dell’Università di Helsinki, dove insegnò musica dal 1835 (la Finlandia era stata sotto il dominio della corona svedese dal XII secolo fino al 1809, quando era passata sotto il dominio dell’Impero russo come Granducato di Finlandia). Appena sbarcato su terreno finlandese il giovane violinista si mostrò subito un elemento estremamente attivo, organizzando ogni genere di concerti. Pacius si rivelò una fucina di idee, grazie anche alle personalità di spicco dell’ambiente culturale finlandese che frequentò: Zacharias Topelius (scrittore e storico), Johan Ludvig Runeberg (poeta), Elias Lönnrot (autore del poema nazionale finlandese, il Kalevala) e J.V. Snellman (filosofo) solo per citarne alcuni.
Questi autori, grandi intellettuali romantici, gli trasmisero il fascino dello spirito nazionale finlandese, fiorente nel diciannovesimo secolo.
Nel copioso raccolto della sua creatività troviamo l’opera Kung Karls jakt (“La Caccia di Re Carlo”), la sua unica opera lirica, considerata anche la prima opera lirica finlandese. Composta nel 1852, il libretto fu scritto da Zacharias Topelius, seguendo lo stile del nazionalismo romantico. Il racconto si lega alla storia finlandese: corre l’anno 1671 e il teatro dell’azione sono le isole Åland.
L’opera, divisa in tre atti, si apre con l’arrivo del giovane re nelle isole per una caccia agli alci. Uno dei nobili che accompagnano il sovrano comincia a tramare per attentare alla sua vita e a quella delle figure che reggono il suo governo: la regina madre Hedvig Eleonora e il tutore del re Kristian Horn. Nel mentre, un cacciatore di frodo spara ad un alce, crimine punibile con la morte, ma del colpevole viene trovata solamente la cintura.

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