“Ogni persona al mondo ha due patrie, la propria e l’Italia” disse una volta Sviatoslav Richter. In effetti il patrimonio artistico e musicale ha reso il nostro paese un punto di riferimento per il mondo intero, oltre ad aver dato qualcosa all’animo e alla sensibilità di ognuno di noi. La nostra lingua è universale grazie ai capolavori operistici italiani di ineguagliabile valore e bellezza.
Questo bel Paese per molti secoli è stato il precursore di così tanta arte, cultura e bellezza che ancora oggi possiamo vivere di questa incredibile eredità.
Ma siamo in grado di mantenere e sviluppare questa eredità?
Siamo in grado di vivere ancora di quell’arte e di crearne altra?
Stiamo puntando abbastanza su questo?
Questa è la storia di un uomo che ha un’opinione a riguardo: crede che non si faccia abbastanza e per primo vuole dare il buon esempio.
Quest’uomo si chiama Stefano Calamani, è un ingegnere che opera nel nostro paese e ha un’azienda, Aisico Srl, che si occupa di sicurezza stradale. Ha sentito e sente l’esigenza di fare qualcosa per promuovere la formazione artistico-culturale dei giovani e per dare in primis un esempio, in totale contrasto all’andamento attuale italiano e con uno sguardo alle realtà europee più attente a questi temi.