Un paio di giorni fa sono capitata per caso su questa foto postata su Facebook dall’Opéra Royal de Wallonie-Liège e mi si è aperto il cuore.

Quanto avrei voluto essere lì e non solo 30 anni fa, anche adesso! Lo stupore e la gioia di questi bambini è senza pari, non ha prezzo.

E così sono andata a fare qualche ricerca.

Ci si lamenta sempre che i giovani sono lontani dall’opera, che non c’è più un ricambio generazionale, che le scuole non avvicinano i ragazzi alla musica; e molte altre considerazioni, ben peggiori, vengono fuori nei vari social e gruppi di melomani. Un fondo di verità c’è sempre, in tutte le cose, ma secondo me è un retaggio che si porta dietro la mia generazione, quella nata negli anni ’70 ed ’80 per intenderci. Infatti non mi ricordo che a nessun professore sia mai venuto in mente di portare la mia classe a teatro, né di far si che ci appassionassimo ad uno strumento diverso da un flauto di plastica. Sfido chiunque a divertirsi suonando quell’attrezzo.

Ora le cose sono cambiate, o per lo meno un’importante rivoluzione è in atto. Quasi tutti i teatri lirici hanno dei programmi creati apposta per i giovani. È sufficiente informarsi, interessarsi. E qui risiede il nesso della questione. I giovani della mia età, quelli che ragionevolmente ora hanno bambini in età scolare, dovrebbero avere la sensibilità di regalare ai propri figli ciò che a loro è stato negato: una cultura musicale differente e l’amore per il patrimonio musicale italiano, che è senza eguali al mondo.

Iniziamo dal teatro della capitale, il Teatro dell’Opera di Roma, che ha svariati progetti ad iniziare dai bambini più piccoli fino ai ragazzi del liceo. Il più interessante a mio avviso è quello dedicato alle suole secondarie. Gli alunni adottano un’opera e ne seguono la genesi, in tutte le sue fasi, fino all’approdo sulla scena e alla prima rappresentazione. Un’immersione nel backstage davvero entusiasmante, istruttiva, che li avvicina al mondo del nostro grande melodramma. Maggiori Info le trovate sul sito del teatro a questo link: https://www.operaroma.it/opera-giovani/progetti-scuole/didattica-progetti-scuole-adotta-opera/

Spostiamoci al Teatro Regio di Torino, il quale, con un’attività condotta in collaborazione con il circuito scolastico della zona, adatta grandi opere per i più giovani e ne mette in scena di nuove, completamente a loro dedicate: http://www.teatroregio.torino.it/node/7043

Si distingue ancora una volta il Teatro Comunale di Piacenza, che ha addirittura commissionato un’opera completamente nuova, per il solo pubblico dei bambini. È nata quindi Riccioli d’Oro e i Tre Orsi; su un libretto di Stefano Guagnini e Davide Garattini Raimondi, musica del giovane compositore Stefano Guagnini, classe 1990!
Trattasi di una splendida iniziativa che per argomento, ambientazione, scene e regia è tutta mirata a stupire, coinvolgere e fare sognare i più piccoli. Un progetto simile è valso un bell’articolo sulla rivista L’Opera International, mensile specializzato del settore con divulgazione internazionale. Vi invito a leggerlo. Per scoprire i progetti di questo bel Teatro cliccate qui: http://www.teatripiacenza.it/app/elenco.jsp?IdC=2915&IdS=4564&tipo_cliccato=0&tipo_padre=0&menu=1&nav=1&css=

Alla rassegna dei teatri italiani presi in esame non poteva mancare il Teatro alla Scala, che con la rassegna “Grandi spettacoli per piccoli” adatta i capolavori del nostro melodramma per le nuove generazioni. Quest’anno è toccato al Barbiere di Siviglia e all’Elisir d’amore: http://www.teatroallascala.org/it/biglietteria/biglietti-tariffe/grandi-spettacoli-per-piccoli-2017-2018.html
Il fenomeno di sensibilizzazione coinvolge tutto il nostro paese da nord a sud, isole comprese. Vi segnalo quindi i progetti del Teatro Lirico di Cagliarihttp://www.teatroliricodicagliari.it/it/spettacoli/attivitascuole2017.html

Quest’anno questo teatro ha messo in scena in anteprima europea un’opera contemporanea del compositore Marco Tutino: La Ciociara. Il successo di pubblico e critica è stato enorme. Io mi sento però di rivolgere loro il mio particolare plauso per il coraggio e la bravura che hanno dimostrato nel riadattare tale spettacolo, con una trama ovviamente difficile e scabrosa in più punti, per i bambini dell’asilo. In un’ora la vicenda è stata narrata da un abile attore e interpretata dal cast delle recite ufficiali a centinaia di bambini con il grembiulino colorato. Ho visto le foto, erano davvero meravigliose.

Sicuramente avrò tralasciato molti altri teatri, a voi quindi il compito di scoprirne i programmi e le iniziative. Siamo noi la base delle future generazioni, le cose devono cambiare ad iniziare da noi. Basta lamentarsi, iniziamo ad agire. All’inizio può sembrare una goccia nel mare, ma miliardi di gocce fanno un oceano. Non dimentichiamolo. Finché c’è opera, c’è speranza.

Samuela Solinas