Una voce cantava per me, non vedevo nessuno perché era il canto del grande Caruso che il mare l’aveva tenuto per sé.” Così Lucio Dalla nella canzone Napule ricorda Enrico Caruso, uno dei più grandi ed amati tenori della storia dell’Opera.

Nato a Napoli nel 1873, Enrico Caruso è considerato il capostipite dei tenori novecenteschi e punto di riferimento per moltissimi cantanti del nostro tempo. Grazie al timbro vellutato, alla potenza e alla profondità, la sua voce fu paragonata al suono del «violoncello» e apprezzata in tutto il mondo, tanto che divenne in pochissimi anni uno dei tenori più richiesti in assoluto. Il suo mito toccò l’apice della fama negli anni tra il 1903 ed il 1921, anno in cui purtroppo si spense a causa di un ascesso polmonare.

In una carriera durata più di un ventennio sono stati molti i successi riscossi ed i ruoli da lui interpretati. Ma rimasero particolarmente impresse nel cuore del pubblico le recite di Pagliacci, Turandot, Manon Lescaut, Carmen, Bohème e Fanciulla del West, di cui fu il primo interprete al MET di New York nel 1920.
Caruso stesso, tra l’altro, a chi gli chiedeva che cosa occorresse per essere un buon cantante rispondeva: “Un gran torace, una gran bocca, il 90 per cento di memoria, il 10 per cento di intelligenza, un sacco di duro lavoro e qualcosa in cuore”. E ciò che aveva nel cuore deve aver colpito tutti perché di lui non rimase impressa solo una bella voce, ricca di armonici e luminosa negli acuti, ma soprattutto la sua straordinaria capacità interpretativa. “Quelli che non hanno mai provato niente non possono cantare” perché l’Opera non si canta, si vive. E non è possibile trasmettere quelle emozioni così intense, se non si riesce a provarle nel profondo dell’anima.

Con le sue doti indiscusse, fu molto apprezzato anche dalla nascente industria discografica che negli anni tra il 1908 ed il 1920 gli fece incidere più di duecento dischi. Il tenore con la sua voce “fonogenica” fu il primo a incidere dei dischi nei quali cantava le arie più famose dell’Opera. Questa scelta gli valse un record davvero invidiabile. Caruso, infatti, fu il primo artista nella storia a vendere più di un milione di dischi grazie all’aria Vesti la giubba, tratta da Pagliacci opera di Ruggero Leoncavallo.

Enrico Caruso fu la dimostrazione che con la forza di volontà si può arrivare a raggiungere il proprio obiettivo. A causa delle sue difficoltà economiche non poté compiere degli studi completi, ma grazie alla sua determinazione riuscì a debuttare in teatro, a costruirsi una carriera degna di nota e a diventare il mito che è rimasto nei nostri cuori.

 

Martina Corona