Il Don Giovanni di Mozart e Da Ponte è stato composto nel 1787 per la città di Praga. È una delle opere più famose del compositore che racconta la storia di un uomo in grado di sedurre qualsiasi donna, di ogni ceto, età e Paese. Come ci spiega Leporello, fido servitore del protagonista nella sua famosissima aria del catalogo, Don Giovanni è un cavaliere che ha i mezzi economici per potersi spostare da una città all’altra e così fa con l’unico scopo di aggiungere più donne possibili alla sua lista. Nel libretto è come se Da Ponte paragonasse la voglia di donne di Don Giovanni ad una fame insaziabile, anche se lo stesso protagonista sostiene che le donne “son necessarie più del pan che mangio, più dell’aria che spiro!” e quindi ancora più importanti del cibo, questo senso di insaziabilità lo si ritrova soprattutto nell’aria del protagonista “Fin ch’han dal vino”, dove Don Giovanni ordina a Leporello di organizzare una grande festa e di far ubriacare gli invitati. Il protagonista canta talmente veloce e talmente sillabato, in stile opera buffa, che sembra si mangi le parole tanto che spesso non si capiscono; è importante per Mozart che la musica caratterizzi un Don Giovanni ingordo di donne, di feste e di vita (che per lui in fondo sono tutte la stessa cosa).
Nel corso dell’opera ci sono davvero tanti riferimenti culinari che vanno dai semplici nomi di pietanze a verbi legati all’alimentazione: il primo riferimento che si trova è proprio all’inizio, nell’aria di sortita di Leporello che si lamenta poiché, oltre alle tante cose che deve fare per compiacere il suo padrone, è anche costretto a “mangiar male”. Il secondo verbo legato al mondo della cucina lo pronuncia Zerlina mentre festeggia con gli amici il suo matrimonio con Masetto, lei infatti decide di spiegare alle contadine che “se nel seno vi bulica (bolle) il core” il rimedio è proprio il matrimonio, meglio che si sposino come ha fatto lei per evitare di diventare vecchie e zitelle. Ma Don Giovanni, che dopo questo canto popolare si presenta alla festa, vede Zerlina e decide che deve essere proprio lei la sua prossima conquista, così ordina di organizzare una grande festa nel suo palazzo dove sono tutti invitati, tutti compreso Masetto, proprio per poter tenere lontani i contadini dalla sua Zerlinetta e dal casinetto nel quale vuole portarla.