Oggi non scriverò uno dei soliti articoli dedicati a nuove conoscenze o articoli divertenti per persone che non hanno mai sentito parlare di Opera, no.
Oggi scriverò per tutte le persone che tentano di far diventare la musica il loro mestiere, dai ragazzi che passano intere giornate a studiare dimenticando il mondo fuori dalla stanza, ad adulti che si sono resi conto che la loro passione non poteva spegnersi e giorno dopo giorno, contro tutte le certezze della vita, si mettono in gioco. Questo articolo è dedicato a voi. A tutti coloro che hanno grandi sogni e da tutta la vita si sentono dire di tenere i piedi per terra, a tutti coloro che hanno lasciato le loro case, le loro famiglie e le loro usanze per studiare musica qui in Italia, culla della musica e dell’Opera.
La musica in tutte le sue sfaccettature conquista giovani e meno giovani in tutto il mondo. Alcune persone vengono completamente rapite da questa arte, fino a scegliere di intraprendere questa strada come professione perché la passione è più forte di tutto; alcuni sono molto predisposti, altri ancora con studio infinito e fatica ottengono grandi risultati. Ma è un mondo duro, perché oltre alla parte individuale (dello studio, del migliorarsi, dello sbloccare le proprie paure), vi è una componente esterna (argomento sulla quale mi focalizzerò oggi).
Per componente esterna intendo tutte le limitazioni che vengono date da altri: dall’ambiente in cui studi, talvolta dai conservatori, talvolta dagli amici che non comprendono i vostri obbiettivi e sogni e/o fidanzati/e che non vi appoggiano. A tutte queste persone dico che voi non siete sognatori solo perché avete l’obbiettivo di essere il prossimo UTO UGHI (uno dei più grandi violisti di sempre) o perché volete essere la prossima MARIA CALLAS, no. Ughi e Callas, prima di essere i miti che noi conosciamo, erano solo giovani studenti che mettevano passione e dedizione in ciò che facevano. Erano solamente Maria e Uto, due ragazzi che avevano grandi sogni e grandi obbiettivi.
Si dice troppo spesso che fare il musicista o il cantante sia molto duro perché solo pochi arrivano, ma la verità è che arrivano in pochi perché pochi non si arrendono e regalano ogni fibra del corpo e del cuore alla musica. Il mio Maestro un giorno mi disse: “la musica è fedele, ti conforta, ti culla ma allo stesso modo è crudele, perché quello che tu le dai lei ti dà”, nulla di più. E questo è il motivo della sua crudeltà, che per dare tutti noi stessi dobbiamo affrontare noi stessi, talvolta il nostro peggior nemico. Se voi avete la forza, però, per fare questo non permettete mai a nessuno di dirvi che il vostro sogno è troppo grande, perché se lo puoi sognare lo puoi fare. Non permettete mai di dire ad insegnanti, amici e famigliari che voi perdete tempo in una cosa che non dà futuro e soprattutto non permettete a voi stessi di dirvi che non ce la farete mai, perché questo è solo un pretesto per il vostro fallimento. Lavorate sodo, amate ciò che fate e non smettete mai di credere.
Sì è vero, il nostro Paese non aiuta la cultura. Ma parlo a tutte le persone che vivono con un artista: aiutatelo, credete in lui perché altrimenti la cultura morirà davvero e noi questo non lo vogliamo .
Non smettete mai di studiare, di lavorare sodo e di avere quella luce negli occhi che viene dalla vostra passione, “perché ognuno di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare”.
Alessandra Gambino