Nato il 22 aprile del 1884 a Hämenlinna, cittadina nel sud della Finlandia, Armas Emanuel Launis studiò sotto la guida del grande della musica finlandese Jean Sibelius, per poi continuare la sua formazione anche all’estero com’era consuetudine, frequentando il conservatorio Stern di Berlino e l’Università della Musica a Weimar.
Launis fu un uomo dai molteplici interessi e talenti: oltre a essere un compositore e un musicologo, fu anche insegnante, giornalista e scrittore; crebbe in un clima culturale di formazione identitaria per la Finlandia e come altri intellettuali del suo tempo si dedicò alla raccolta dei canti e delle melodie popolari. Nel 1903 e nel 1906 si recò in Ingria (regione a sud della Finlandia, tra il Golfo di Finlandia e il lago Ladoga, oggi parte della Russia) finanziato dalla Società di Letteratura Finlandese, dove registrò centinaia di melodie regionali, dalle quali trasse il libro Inkerin runosävelmät (“Melodie dei canti ingrici”, 1910). Successivamente si recò nel nord della Finlandia e della Norvegia dove raccolse gli joik, i canti tradizionali dei Lapponi, i quali possiedono una lingua e una cultura differente dai Finni, pur essendovi imparentati. I risultati di questa attività di ricerca, durante la quale registrò più di 800 joik, vennero pubblicati nel volume Lappische Juoigos-Melodien (1908) di nuovo grazie alla Società di Letteratura Finlandese. Anche la sua tesi di dottorato in musicologia fu incentrata sulle melodie tradizionali, questa volta finno-estoni (Über Art, Entstechung und verbreitung der estnisch-finnischen Runenmelodien, 1910).

Launis fu il più prolifico compositore finlandese d’opera lirica del suo tempo e intessé le proprie creazioni coi colori delle diverse culture a cui si approcciò, scrivendo egli stesso il libretto oltre alle melodie. La prima di queste, del 1913, fu ispirata dal primo romanzo scritto in lingua finlandese, Seitsemän veljestä (“I sette fratelli”) di Aleksis Kivi, a meno di cinquant’anni dalla sua pubblicazione nel 1870. Seconda venne Kullervo (1917), opera ispirata all’omonimo personaggio del Kalevala, di cui è considerato l’eroe tragico.
La terza opera affonda le sue radici in un viaggio compiuto nel 1904 a Karasjok e Kautokeino, nella Lapponia norvegese, una regione in cui si recò nuovamente altre due volte nei primi anni ‘20. In quegli anni vide la luce Aslak Hetta, un’opera fondata su un episodio storico realmente accaduto: la rivolta di Kautokeino del 1852, nella quale un gruppo di Sámi (termine più corretto con cui identificare i Lapponi) guidato da un uomo di nome Aslak Hætta, in preda al fervore religioso assalì il villaggio di Kautokeino. Dopo questo episodio, Aslak Hætta venne giustiziato. Launis però scelse di rappresentarlo come un combattente per la libertà: storicamente, infatti, i Sámi hanno ripetutamente subito la dominazione e la discriminazione da parte dei popoli confinanti. La musica deriva in parte da reali melodie sámi, così come sono rappresentati credenze, incantesimi e danze rituali.

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