La pandemia che ci ha così gravemente colpito ha generato un proliferarsi di esperienze artistiche virtuali, le quali hanno permesso una diffusione capillare di spettacoli e concerti, molti registrati precedentemente, ma l’emozione delle esibizioni dal vivo rimane unica e fra poco più di un mese avrebbe dovuto aver luogo una tra le più rinomate manifestazioni nel campo dell’Opera: si tratta del Festival dell’opera di Savonlinna, evento che permette alla Finlandia di reclamare un posto tra i primi festival d’opera al mondo. Tenuto nel castello di Olavinlinna, con i suoi 60000 visitatori l’anno, i 2264 posti dell’auditorium ed un calendario che intrattiene gli spettatori per l’intero mese di luglio, il festival è rinomato in tutto il mondo per l’alto livello dei suoi spettacoli. Dal 1987 esso ospita compagnie d’opera provenienti da tutto il mondo, a cominciare da quella del Rahvusooper Estonia di Tallin fino a quella del Teatro della Scala di Milano nel 2019. Questo stesso anno la manifestazione avrebbe dovuto ospitare la compagnia d’opera del Teatro Nazionale Croato Ivan Pl. Zajc.
Oltre ad accogliere ospiti illustri, il Festival dell’opera di Savonlinna ha anche proposto oltre i confini nazionali le proprie produzioni, tra cui l’opera lirica Aleksis Kivi di Einojuhani Rautavaara, arrivata fino in Italia nel 1999.
È passato più di un secolo da quando il primo Festival dell’opera di Savonlinna (Savonlinnan oopperajuhlat in finlandese) si tenne nel 1912, grazie alla geniale intuizione di una straordinaria artista: Aino Ackté.