Abbiamo fermato 7 ragazzi per strada e abbiamo chiesto loro di rispondere a tre semplici domande.
Lo scopo di questo mini-sondaggio è quello non solo di stimolare la curiosità dei giovani, ma anche di conoscere quale sia l’opinione reale di chi già apprezza l’Opera e di chi sta muovendo i primi passi nel suo meraviglioso mondo.
Cominciamo subito!
1. Dario, 32 anni
Domanda: Cosa ne pensi dell’Opera?
Risposta: Secondo me l’Opera è un modo per emozionarsi e per fare un tuffo nel passato.
D: Ne conosci qualcuna?
R: Per esperienza diretta conosco l’Aida e il Nabucco. Indirettamente, invece, tramite cd, internet e tv ho ascoltato e assistito a La Traviata, Il Barbiere di Siviglia ed Il Flauto Magico.
D: Secondo te, cosa si potrebbe fare per invogliare i giovani ad andare all’Opera?
R: Abbassare i prezzi o comunque fornire i giusti mezzi ai giovani, tramite sconti, iniziative o convenzioni.
2. Beatrice, 24 anni
D: Cosa ne pensi dell’Opera?
R: Per me l’Opera è emozione, perché ogni volta che assisto ad una rappresentazione vengo catturata dalla voce e dall’interpretazione di chi sta sul palco. E’ come ritrovarsi in un mondo in cui non ho mai vissuto ma che, grazie all’Opera, riesco a sentire un po’ mio. E’ una realtà affascinante e spettacolare che è in grado di catturarmi completamente in quell’istante esatto.
D: Ne conosci qualcuna?
R: Sì, ne conosco tante, fin da quando ero piccola. Grazie alla mia famiglia, ho ascoltato fin dalla mia prima infanzia moltissime arie di opere diverse. Per esempio ho assistito dal vivo alla rappresentazione dell’Aida, di Madama Butterfly, della Turandot e dell’Otello, ma ne conosco altre.
D: Secondo te, cosa si potrebbe fare per invogliare i giovani ad andare all’Opera?
R: Sicuramente abbassare i prezzi e renderli più accessibili per le tasche dei ragazzi. Pubblicizzare maggiormente eventi e rappresentazioni, anche attraverso i canali a cui si rivolgono i giovani (social network). Si potrebbe promuoverla anche attraverso la collaborazione con le scuole o, ancora meglio, introdurla all’interno di discipline artistiche e musicali.
3. Mauro, 25 anni
D: Cosa ne pensi dell’Opera?
R: Quando penso all’Opera mi viene in mente un album dei Queen che si chiama A night at the Opera, che con l’Opera non ha nulla a che vedere (eccetto un intermezzo in Bohemian Rhapsody). L’album riprende il titolo da un film dei fratelli Marx, Una notte all’Opera per l’appunto, e proprio per questo penso ad un intrattenimento di un’epoca passata, che era nettamente più intelligente dell’intrattenimento attuale.
D: Ne conosci qualcuna?
R: Di nome. Compresa qualche aria e qualche titolo tra i più popolari.
D: Secondo te, cosa si potrebbe fare per invogliare i giovani ad andare all’Opera?
R: Per prima cosa, introdurre lo studio della musica nelle scuole, perché in Italia – dal 1861 in poi – non è mai stato preso seriamente. Seconda cosa, pubblicizzare maggiormente il prodotto attraverso i media contemporanei. E, secondo me, i difensori dell’Opera tradizionale dovrebbero venire incontro ai gusti delle persone comuni, perché sembra che l’Opera sia rimasta ferma all’800/’900 ma i gusti sono cambiati. Ad esempio darei più spazio a contaminazioni o rielaborazioni.
4. Sofia, 22 anni
D: Cosa ne pensi dell’Opera?
R: A primo impatto può sembrare un po’ vecchia, però quando la si conosce si può scoprire quanto sia attuale. Una cosa con cui noi abbiamo a che fare tutti i giorni, ma non ce ne rendiamo conto perché nessuno spende due parole per dircelo o spiegarcelo.
D: Ne conosci qualcuna?
R: Ne conosco varie, ma non troppo approfonditamente: Aida, Bohème, Traviata, Madama Butterfly, Nabucco, Turandot, Carmen e il Don Giovanni.
D: Secondo te, cosa si potrebbe fare per invogliare i giovani ad andare all’Opera?
R: Spiegarla, tanto per cominciare. Far sentire le arie più famose per poi raccontarne l’intera storia. Far ascoltare le arie conosciute attraverso i media, spiegarne la storia e contestualizzarla nell’intera opera.
5. Lorenzo, 23 anni
D: Cosa ne pensi dell’Opera?
R: Guarda, non ho un pensiero preciso al riguardo. Ammetto che non è mai rientrata nei miei interessi, perciò ne ho una conoscenza molto molto superficiale.
D: Ne conosci qualcuna?
R: No, perché non ho mai assistito ad una rappresentazione né ascoltato arie.
D: Secondo te, cosa si potrebbe fare per invogliare i giovani ad andare all’Opera?
R: Proporre qualche tema vicino ai giovani, ma non sapendo nulla di Opera non posso dire più di questo.
6. Deborah, 26 anni
D: Cosa ne pensi dell’Opera?
R: E’ interessante, anche se molto elitaria. Emozionante, ma per pochi.
D: Ne conosci qualcuna?
R: Sì, ma al momento mi vengono in mente solo la Turandot e Il Barbiere di Siviglia.
D: Secondo te, cosa si potrebbe fare per invogliare i giovani ad andare all’Opera?
R: Secondo me dipende dal target a cui ci si vuole rivolgere. Per esempio, se ci si rapporta a ragazzi tra i 16 ai 20 anni, bisognerebbe spiegarla, semplificarla e magari avvicinare l’Opera ad un linguaggio più comprensibile per i più giovani. Se invece ci si rivolge a ragazzi tra i 20 e i 30, bisognerebbe promuoverla di più e renderla più accessibile.
7. Marco, 25 anni
D: Cosa ne pensi dell’Opera?
R: Ritengo che dovrebbe essere più conosciuta in generale sia tra i giovani che tra le persone di età avanzata. In Italia dovrebbero aumentare i fondi per l’Opera, perché ci sono molti teatri importanti che purtroppo hanno delle difficoltà economiche (dovute a mancanza di investimenti nella cultura). Dovremmo sfruttare di più i fondi europei e puntare sulle nostre scuole di eccellenza.
D: Ne conosci qualcuna?
R: Sì, e quando capita le vado anche a vedere. L’anno scorso, per esempio, ho visto il Nabucco alle Terme di Caracalla, Madama Butterfly e Il Barbiere di Siviglia.
D: Secondo te, cosa si potrebbe fare per invogliare i giovani ad andare all’Opera?
R: Io penso che sia tutta una questione di educazione da impartire ai ragazzi partendo dalle scuole. Se i bambini fossero educati fin dalla tenera età dalle famiglie e dalle scuole, sicuramente ne gioverebbe tutto il movimento operistico.
Ringraziamo tutti i ragazzi per la loro disponibilità e per la sincerità con la quale hanno risposto alle nostre domande. Questo breve incontro, sotto il segno dell’Opera, ha arricchito intervistati ed intervistatori e ha fatto passare a tutti un divertente quarto d’ora.
Alla prossima!
Martina Corona