Ci rattrista dover scrivere della dipartita del mezzo-soprano argentino Mabel Perelstein, morta a causa di complicazioni da COVID-19; la cantante era stata ricoverata solo pochi giorni fa, il 24 marzo, a Madrid.

Nata a La Plata, in Argentina, la Perelstein ha studiato presso il Conservatorio Gilardo Gilardi, sotto la guida di Noemí Souza, entrando, successivamente, a far parte del coro del Teatro Argentino. Negli anni ’80 si trasferì in Spagna dove continuò a perfezionarsi sotto la guida di nomi come Isabel Penagos, Christa Ludwig, Gina Cigna, Vera Rozsa e Mark Deller.

Da allora, iniziò a partecipare ad una serie di concorsi internazionali come il María Canals a Barcellona, Jacinto Guerrero a Madrid, Toti Dal Monte a Treviso, Conchita Badía a Santiago de Compostela, il Merseille Opera e il Voci Verdiane di Busseto.

Dopo aver vinto numerosi premi, ha lavorato presso alcuni dei più importanti teatri, soprattutto in Argentina, Spagna, Italia, Germania, Belgio, USA, Ungheria, Polonia.

È nota per aver cantato un vasto repertorio e diversi stili, partendo dal barocco e finendo sulla musica contemporanea e la zarzuela.

Ha lavorato con Artisti di grosso calibro quali Plácido Domingo, Alfredo Kraus, José Carreras, Montserrat Caballé, Mirella Freni, Mariella Devia, Renata Scotto, Ileana Cotrubas, Elena Obratzova, Renato Bruson, Piero Cappuccilli, Juan Pons, Nicolai Ghiaurov.

Ha anche collaborato con compositori del calibro di José Luis Turina, Ignacio Yepes e, soprattutto, con José Luis Moreno, che scrisse dei pezzi appositamente per la sua voce.

La Perelstein ci lascia un tesoro inestimabile di registrazioni di sue performace (operistiche e non solo) come Falstaff, Otello, Gianni Schicchi.

Miriam Bissanti