L’opera è italiana: come abbiamo già scritto in qualche articolo di OperaLife, l’opera italiana è veramente un’ambasciatrice della nostra cultura nel mondo.
Tante le musiche, tanti i compositori che si sono cimentati in questo genere che ha preso letteralmente il volo nel Seicento per poi divulgarsi in tutta Europa. Ma, a parte i più noti, conosciamo tutti gli operisti italiani che hanno proliferato per più di quattro secoli nella nostra penisola affrontando a testa alta la concorrenza estera?
Come ben sappiamo l’opera è nata a Firenze, nella Camerata de’ Bardi nel XVI secolo con l’intento di recuperare le tradizioni del mondo classico, com’è tipico della cultura rinascimentale. La prima opera interamente in musica, la favola pastorale Dafne – librettista Ottavio Rinuccini con musica di Jacopo Corsi e Jacopo Peri – fu rappresentata in pubblico nel 1598 e, degli stessi anni, fu l’Euridice sempre di Peri. Ma l’opera più conosciuta di quel periodo fu L’Orfeo di Claudio Monteverdi, favola in musica per un prologo e cinque atti, capolavoro assoluto, godibilissima ancor oggi; ancor più importante in quanto è la prima opera ancora in repertorio di cui la partitura ci sia giunta interamente.
Nel corso del Seicento vi furono varie scuole musicali che forgiarono svariati artisti e compositori d’opera.
Innanzitutto la Scuola Romana dove operava il noto prelato-librettista Giulio Rospigliosi (diventato poi papa Clemente IX). Tra i compositori che operarono in questo periodo si possono ricordare: Luigi Rossi, Michelangelo Rossi, Marco Marazzoli, Paolo Quagliati, Virgilio Mazzocchi. I soggetti riguardavano i poemi cavallereschi, generalmente di Ludovico Ariosto e di Torquato Tasso, oppure quelli tratti dall’agiografia cristiana e dalla commedia dell’arte.