GIOVANNI
Esistono opere che godono di fama maggiore rispetto ad altre e sono i cosiddetti “grandi classici”, vale a dire “La traviata”, “Rigoletto”, “Tosca”, “Turandot” e qualche altra. Dopo un primo approccio al mondo dell’opera attraverso questi titoli, che tutti amiamo e abbiamo sicuramente ascoltato fino allo sfinimento (ci si può mai stancare di ascoltare un’opera? Sicuramente no, ne sono così sicuro), viene spontaneo addentrarsi di più in questa parte di musica. E allora si passa a qualche titolo meno rappresentato e, per mia esperienza personale, si fa fatica ad apprezzarlo subito e si ha la tentazione di dire: “non mi piace”, “è meglio che torni ai soliti ascolti”, “non capisco il senso di questa musica”, eccetera.
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LORENZO
Un fattore essenziale per riuscire ad essere pienamente soddisfatti di una rappresentazione operistica è un buon approccio con l’opera stessa. L’essenziale per un buon approccio con l’opera è una buona preparazione: perché l’opera non è un film semplice da seguire; per l’opera la preparazione è tutto. Ma come possiamo prepararci ad andare a teatro?