C’è solo un’emozione più grande dell’andare a una semplice prima. No, non è l’invito a cena dal ragazzo più figo conosciamo e che finalmente dopo anni, si accorge di noi. No, gli uomini non c’entrano proprio nulla. Siamo ragazze moderne, autonome e sappiamo muoverci con eleganza e sensualità nella vita come a teatro, anche da sole.

Chi frequenta regolarmente il teatro della propria città sa che l’evento più mondano che il tempio di questa arte può offrire è lo spettacolo che inaugura tutta la stagione. La prima delle prime senza essere una prova generale.

Non esiste solo la prima scaligera del 7 dicembre, ogni teatro in tutta Italia ha la sua data ufficiale di inizio che come il capodanno a mezzanotte esplode in una spumeggiante festa e il titolo presentato diventa un’occasione per ritrovarsi fra amici, farsi selfie e indossare un abito favoloso che scivolando sul red carpet porterà sino al foyer tirato ulteriormente a lucido per l’occasione.

E’ tutto bellissimo ma come fare se non si ha un abito da sera e neppure la possibilità di comprarlo?

Esistono outfit eleganti a basso costo e di buona fattura ma spesso tenere un capo nell’armadio per farsi ammirare una volta sola non si addice alla vita di noi giovani donne. I ritmi frenetici e la necessità di spazi sempre più ridotti a discapito di armadi che di diventare anoressici proprio non ne hanno voglia, fanno si che la ragazza intraprendente degli anni duemila opti per una seconda pelle più pratica e dinamica. Senza dimenticare poi che spesso manca un abile cavaliere in grado di abbottonarci il retro o strizzarci nella zip senza ledere alla nostra incolumità.

Siamo donne e siamo creative, per lo meno così ci hanno convinte dopo averci sfinito con l’idea che fossimo brave solo a far da mangiare e a pulire servizi igienici. Stando alle pubblicità. Invece dobbiamo ammettere che siamo favolose e abilissime dal passare dalle sneakers al tacco in meno di 5 secondi e chi va a teatro spesso questa disciplina olimpionica la conosce benissimo.

Apri l’armadio e trovi l’abito perfetto ma è macchiato e se non presenta tracce di sugo il suo odore non sa proprio di bucato. Capita a tutte: non siamo lavatrici dipendenti. Ne trovi un secondo che non consideravi da un secolo. Esulti in un incerto “Wow” peccato che nel provarlo di accorgi che non ti si chiude. Un altro ancora ti è troppo largo e tiri un sospiro di sollievo per ritrattarlo un attimo dopo, appena realizzi che lo ha dimenticato da te la tua amica del cuore, quella a cui dai gli avanzi del frigo mentre sei fuori a correre. Le amiche sono sempre una risorsa. Peccato che sono sempre o troppo alte, troppo basse, diversamente stilose e immancabilmente con un numero di scarpe eccessivamente divergente. Giusto la borsa potremmo scambiarci ma anche quella non va su tutto.

susi2Per noi fanciulle animate dallo spirito della feste questa cosa può causare stress e divenire incubo se non si trova la soluzione migliore che quasi mai è un compromesso.

La frase “Tanto sei bellissima comunque” su di noi non fa nessun effetto e tanto non ci crederebbe nessuno. La diretta interessata in primis.

No, di metterci il tailleur da lavoro o quel jeans adatto ad ogni occasione proprio non abbiamo voglia. Ci siamo risparmiate tutti i trenini del veglione dell’ultimo dell’anno per lavorare, perché è l’unico giorno dell’anno in cui chi lavora viene preso seriamente in considerazione anche economicamente e in questa serata abbiamo solo voglia di brillare e rendere tutto indimenticabile.

Quindi respirando ci facciamo un giro su Instagram pentendoci un attimo dopo. Sono tutte più fighe di noi. Gironzolare come cani affamati e pietosi davanti alle vetrine ci fa sentire ancor più schiave di una fiera delle vanità di cui consapevolmente vogliamo farne parte.

Ma ecco che scatta la scintilla proprio quando il tempo massimo per il prepararsi per la serata sta per scadere: ci sono diversi siti che noleggiano capi preziosi, particolari al limite della portabilità. E mi faccio un giro. I prezzi non sono economicissimi ma drexcode.com potrebbe essere un’idea.

Nelle grandi città sempre di più si animano gli scambi e alcuni negozi, i più illuminati, promuovono questa attività. Ma la carta magica, l’asso pigliatutto, te lo giochi se tra le tue amiche, non quelle d’armadio, hai una commessa. A quel punto le telefonerai, le ruberai parte del tempo morto che sta passando in negozio e piagnucolando le dirai che la principessa non può andare al ballo perchè il vestito che aveva si è inspiegabilmente smarrito. Lei mossa a compassione proporrà di offrirtene uno in prestito. A una sola condizione: renderlo integro il giorno seguente perchè anche la fata madrina a Cenerentola dopo la mezzanotte, tolse l’abito ma non il sogno.

Quindi il consiglio è: circondatevi di amiche, complici e partecipi alla vostra emozione, se poi avete un biglietto in più donateglielo e sarete ancora più brillanti e favolose oltre che custodi di un ricordo condiviso.

Ringrazio il negozio farini13.com per aver giocato con me permettendomi di mettermi nei panni (e nei loro vestiti) di un’amica sull’orlo di una crisi di nervi da prima.

Susanna Alberghini