Quante volte ci capita di vedere una mamma che rimprovera il proprio figlioletto perché ha combinato qualche marachella. “Non si fa così! …chi ha fatto questo? Dimmi chi è stato!”, esclama agitando il dito verso la piccola creatura. Con lo stesso dito il bambino sbeffeggiando indica il fratello “…è stato lui!!” e, quasi con aria scanzonata, giura di non saper altro.
Questa scena mi ricorda ogni tanto quel personaggino di Oscar (un sopranino in abiti maschili) presente in una delle più belle opere di Verdi, ovvero il Ballo in Maschera. Una sorta di cherubino ambiguo, il paggio del governatore Riccardo, che sorridendo e gorgheggiando porta il suo signore in braccio alla morte.
Sì, perché Riccardo – governatore di Boston – ama, riamato, Amelia di un amore sincero, puro e casto. Amelia è la moglie del suo miglior amico Renato. La maga Ulrica profetizza a Riccardo che verrà ucciso da un amico, ma egli non dà peso a “siffatta profezia”. La notte successiva, mentre i due amanti si incontrano per l’ultima volta, arriva Renato per avvisare Riccardo di un possibile attentato da parte dei suoi nemici: scopre così il tradimento e giura vendetta. Sarà proprio durante il ballo in maschera nel palazzo di Riccardo che Renato pugnalerà a morte l’amico.
Ecco dunque spiegato il titolo dell’opera.
Oscar è sempre fedele a Riccardo ed è presente in ogni momento, come elemento chiave.