Cari melomani, in questa rubrica mi propongo di affrontare il tema dell’Opera in maniera trasversale. Solitamente mi occupo di spiegarvi i “retroscena” storici di un’opera lirica, non solo la sua genesi ma anche i fatti a cui librettisti e compositori si sono ispirati per la trama e la musica. Ogni tanto, però, mi piace adottare un approccio ancora più eclettico, creando elenchi di opere che hanno delle caratteristiche comuni, e in questo articolo ritorno ad affrontare il tema della fiaba concentrandomi su una in particolare: “Cenerentola”. Iniziamo con dei brevi cenni su questa fiaba tanto amata anche ai giorni nostri.
Le origini di “Cenerentola” risalgono all’antico Egitto, come ci riportano le fonti greche. Già in questa prima versione troviamo una giovane vessata da altre donne alla quale vengono donate delle scarpe particolari, che perderà; il faraone che le ritrova decide di farle provare a tutte le fanciulle del regno e la fiaba si conclude con il matrimonio tra il faraone e la giovane. La storia si tramanda oralmente per molte generazioni, fino a quando, in Italia, viene messa per iscritto dal letterato napoletano Giambattista Basile nel 1643, al quale poi s’ispireranno il francese Charles Perrault e i tedeschi fratelli Grimm per le loro versioni. Le differenze tra le versioni letterarie più famose risiedono in pochi dettagli e soprattutto nel finale: infatti in Basile e nei fratelli Grimm le sorellastre e la matrigna vengono brutalmente punite per il loro comportamento, mentre in Perrault queste si pentono e vengono perdonate da Cenerentola. E la versione di Perrault è alla base sia della più celebre rielaborazione della fiaba, quella operata da Walt Disney (1950), sia di diverse opere liriche.
La fiaba di “Cenerentola”, appunto, conta tantissime versioni operistiche e di balletto, all’incirca diciotto, un numero elevato che testimonia come questa fiaba fosse molto cara al pubblico per tutto l’Ottocento e il Novecento. In questo articolo ne ho selezionate alcune per voi che andiamo subito a scoprire.