Il 29 febbraio è quella data strana, a cui non siamo abituati e che vediamo sul calendario una volta ogni quattro anni. Ebbene, in un giorno così particolare quale altro compositore sarebbe potuto nascere, se non una delle personalità più eccentriche e geniali della storia della musica occidentale? Stiamo parlando di Gioachino Rossini, quel compositore che festeggia il compleanno una volta ogni quattro anni.
Gioachino Rossini nacque a Pesaro il 29 febbraio 1792, in una famiglia di musicisti. Dalla madre Anna Guidarini, soprano apprezzato in territorio emiliano-romagnolo e non solo, il giovane Gioachino ereditò la passione per il teatro musicale, mentre dal padre Giuseppe detto “Vivazza”, trombettista delle bande locali, acquisì uno spirito brillante, brioso e talvolta irriverente.
Se un tale patrimonio familiare può creare una grande personalità, un’educazione musicale precisa e curata fa il resto: entro i vent’anni Rossini aveva già presentato ai teatri italiani tre opere, inaugurando un periodo estremamente florido per la sua produzione. Negli anni successivi compose una quarantina di opere, diventando sicuramente uno degli operisti più prolifici, con il ritmo serrato di anche quattro o cinque opere all’anno.
Nonostante l’ampio e ricco corpus di opere, quelle che sono riuscite a inserirsi nel repertorio odierno si contano sulle dita di una mano: il primato va sicuramente a Il Barbiere di Siviglia, seguito da La Cenerentola. Talvolta nei cartelloni teatrali troviamo anche Il Turco in Italia e L’Italiana in Algeri, solo per i teatri più coraggiosi Semiramide e Guillaume Tell.
L’idea odierna di Rossini è quindi legata a una manciata di opere, con una chiara prevalenza del genere buffo. Tuttavia, Rossini fu un compositore poliedrico ed estremamente produttivo, distinguendosi anche nel genere serio.