Al Teatro Comunale “Gabriello Chiabrera”, “Buchenwald Tosca” chiuderà il 30 gennaio alle ore 20 “Bella siccome un angelo”, la stagione autunnale dell’Opera Giocosa di Savona.

“Buchenwald Tosca” nasce dall’idea del regista Mauro Pagano in collaborazione con l’Associazione Musicale “Gioachino Rossini” di Savona, con l’obiettivo di fornire un contributo importante alle manifestazioni del Giorno della Memoria.

Le musiche di Giacomo Puccini diventano così messaggio di vita e di una speranza che si rende invincibile anche di fronte alle pagine più buie della storia dell’uomo.

Sul palco, nel foyer e fra il pubblico si andrà a raccontare la vicenda di un gruppo di ufficiali delle SS che, saputo che all’interno del campo di concentramento di Buchenwald era presente una compagnia di canto lirico, decide di far mettere loro in scena la “Tosca” di Puccini.

I musicisti Massimo Coco, Franco Giacosa, Fabrizio Altamura, il soprano Renata Campanella e gli interpreti, coadiuvati dalla presenza di un coro di bambini e di alcune comparse del Liceo Calasanzio di Carcare, porteranno sul palco il messaggio di “Buchenwald Tosca”: l’incorruttibilità morale e la bellezza spirituale che si rende più forte anche di fronte alla più tremenda delle barbarie.

L’idea è nata ad Ivrea nel 2010 durante le prove di una “Tosca”, quando il regista Mauro Pagano volle provare ad immaginare l’ambientazione di Tosca in un contesto molto più drammatico e coinvolgente come i campi di concentramento nel periodo del ’45, quando stavano arrivando Russi e Americani. Racconta come strada facendo le storie dell’opera potessero calzare benissimo con quelle dei protagonisti del capolavoro pucciniano.

Si tratta di un vero e proprio esempio di Teatro nel Teatro in quanto, ciò che succede nell’ambientazione della Roma dell’800, sarebbe successo anche ai protagonisti di quest’ambientazione tragica del 1945. Il canto in “Buchenwald Tosca” non è in funzione dello spettacolo in sé per sé ma dell’idea che chi canta mette in gioco la propria vita. Inoltre, chiunque dovesse andare ad assistere a questo spettacolo, sarà anch’egli protagonista, in quanto la storia si farà cominciare non sul palco, bensì nel foyer.

L’opera avrà anche una rappresentazione dedicata alle scuole: un modo per coinvolgere gli studenti ad una conoscenza del mondo dell’opera lirica e per trasmettere loro valori importanti sulla vita.

Miriam Bissanti

 

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