L’Ente Luglio Musicale Trapanese ogni anno organizza una serie di eventi rivolti alla città e non solo, con l’obiettivo di far partecipare grandi e piccini.

Quest’anno i tre titoli proposti dal Festival sono stati  Macbeth, Il Barbiere di Siviglia e La Bohème.
Abbiamo avuto il piacere di assistere alla prima di Bohème.
Grandi nomi hanno portato in scena le vicende di Mimì e Rodolfo; tra tutti il celebre soprano Desirée Rancatore nei panni di Mimì, che con estrema sapienza scenica ha non solo interpretato Mimì in modo sentito e vero, ma ha dato input scenici e artisti a tutti i colleghi intorno a lei, dote solo di grandi artisti.
Desirée in questo ruolo mostra per l’ennesima volta una grande competenza tecnica risolvendo molto bene momenti ostili per tutte le interpreti di questo personaggio.
Un’altra protagonista al femminile è Musetta, Francesca Benitez che interpreta alla perfezione questo ruolo riuscendo a sottolineare molto bene il carattere frizzante del secondo atto e la profondità dello stesso nell’ultimo; non la solita Musetta solo frivola.
Inoltre durante l’aria dimostra un grande gusto musicale che riesce a dare a questo ruolo una linea quasi belcantistica molto gradita, arricchendo frasi di messe di voce e colori.
Una voce degna di nota è quella del tenore messicano Mario Rojas, dotato di un timbro caldo e vellutato.
Un Rodolfo sentito e istintivo che ha reso questo personaggio vivo, specialmente nell’ultimo atto alla morte di Mimì quando ha usato non solo la voce ma il silenzio come mezzo per emozionare emozionando a sua volta il pubblico.
Un tenore che sicuramente è da tenere d’occhio nel panorama lirico internazionale.
Marcello Andrea Vincenzo Bonsignore convince molto dal punto di vista scenico dando una chiara interpretazione al suo personaggio. La voce è bella specialmente nel registro centrale.
Schaunard Paolo Ingrasciotta dimostra una grande padronanza scenica e tecnica creando frasi di grande bellezza e pulizia, uno Schaunard più che all’altezza.
Colline è Ugo Guagliardo, spiritoso nel quarto atto quanto delicato ed espressivo.
Benoit Mariano Orozco è efficace sia dal punto di vista tecnico che interpretativo e siamo certi che lo rivedremo sicuramente in altre occasioni.
Un cast giovane e convincente ottima scelta da parte della direzione artistica.
Una menzione speciale va a Parpignol Flavio D’Ambra, uno dei migliori Parpignol che abbia sentito timbro bello, ottima posizione, dizione chiara meriterebbe di essere ascoltato in qualcosa di più.
Il Maestro Carlo Goldstein sorprende con movimenti molto chiari e idee musicali interessanti, che per quest’opera non è assolutamente scontato. La sua maestria guida con grande sapienza il coro che davvero ha dimostrato un alto livello, che non ha nulla da invidiare ai grandi teatri.
Una cosa che ci ha colpito oltre al cast è stata la Regia di Renato Bonajuto e le scene di Danilo Coppola con una mezza cupola girevole al centro del palcoscenico, davvero suggestiva e in linea con l’opera e un mezzo palco che collegava il palco ad un rialzamento dopo l’orchestra, avvicinando il pubblico all’orchestra facendo sentire palco e pubblico una cosa sola.
Un festival sicuramente di alta qualità rivolto alla città di Trapani ma non solo; capace, grazie all’intelligenza dell’organizzazione, di attrarre non solo un pubblico locale ma nazionale e internazionale.
A presto.

 

 

Alessandra Gambino