Se siete mai stati innamorati, vi sarà forse capitato in un moto di amoroso affetto, di dire all’amato “Ti amo da morire”. Credete che sia esagerato o eccessivo? Forse, ma tutti questi eccessi nelle dimostrazioni di affetto hanno fatto sì che in letteratura siano presenti pagine e pagine dalla bellezza memorabile. Perché sì: ci sono molti, moltissimi personaggi che soffrono per amore, e ce ne sono alcuni che…addirittura ci muoiono.
Alcuni titoli sono stati già trattati precedentemente, come ad esempio I Capuleti e Montecchi di Vincenzo Bellini, dove l’amore tra i due giovani nasce in un ambiente familiare che li osteggia per finire poi con la tragica morte dei due amanti l’uno nelle braccia dell’altro. Romeo canta “Più non ti veggo… ah! parlami… un solo accento ancor… rammenta il nostro amor… io manco… addio!…” Giulietta risponde “Oh! sfortunato! attendimi… non mi lasciare ancor… posati sul mio cor… ei muore… oh! dio!“.
Passando poi ad una morte totalmente diversa, possiamo parlare di Desdemona dall’Otello di Giuseppe Verdi, dove l’assassinio della moglie avviene per mano del marito in un moto di gelosia, dovuta alle subdole trame di Jago. La donna è nella sua stanza con Emilia e prima della Canzone del Salice le chiede, “Senti, se prima di te morir dovessi, mi seppellisci con un di quei veli”, riferendosi alla poco prima citata veste nuziale “Emilia te ne prego distendi sul mio letto, la mia candida veste nuziale“. Dopo averla uccisa, capendo il gesto appena causato, Otello si ferisce e prima di spirare canta “Pria d’ucciderti… sposa… ti baciai. Or morendo… nell’ombra… in cui mi giacio… Un bacio… un bacio ancora… un altro bacio..“.