Le opere liriche a cui assistiamo a teatro possono essere molto diverse tra di loro: differiscono in genere drammatico, stile musicale, tipi di vocalità e strumentazione, resa scenica, regia, scenografia, luci, colori. Insomma, le variabili sono davvero tante. Eppure l’opera riesce sempre a mantenere una particolare aderenza con la realtà e con le emozioni del pubblico. L’emotività dei personaggi si intreccia con la sensibilità dello spettatore, facendo leva su sentimenti comuni all’intera collettività. Fra questi sicuramente vi è l’affetto, che, declinato in innumerevoli forme, diventa elemento imprescindibile dell’opera lirica. Il teatro sembra provare la necessità di rappresentare l’affetto, probabilmente l’emozione più complessa e potente dell’animo umano. Esso assume diverse e molteplici forme: tra queste sicuramente le più care al mondo dell’opera lirica sono l’amore, l’erotismo, l’affetto parentale e l’amicizia.
In particolare quest’ultima tende a passare inosservata, pur avendo in numerose composizioni una grande centralità. Siamo sicuramente più abituati all’affetto fatto di potenti impulsi amorosi, all’immenso amore che una madre prova per il figlio, alla sensualità come arma di seduzione. Tuttavia, l’amicizia è spesso un punto focale dell’opera e in particolare dell’opera buffa.
Un esempio su tutti? Figaro. Figaro è il celeberrimo barbiere di Siviglia, factotum e sempre indaffarato di qua e di là, di su e di giù. Ma all’interno dell’opera di Rossini lui è anche il fido compagno e amico del Conte d’Almaviva. Certo, la sua alleanza viene comprata a peso d’oro dallo stesso Conte, ma Figaro dimostra per tutta la durata dell’opera di essere un degno amico, che non solo aiuta il nobile, ma anche la giovane Rosina, che ripone in lui così tanta fiducia da dichiarargli il suo sincero amore per Lindoro, alter ego di Almaviva.
Figaro è sicuramente il caso più famoso ed evidente dei valori dell’amicizia, ma non è l’unico: anche Dandini e Ramiro nella Cenerentola rossiniana portano in scena il legame della amicizia. Le dinamiche sono simili: anche in questo caso il cameriere Dandini aiuta con una spassosa frizzantezza il proprio Principe a cercar moglie. Tra scherzi, messinscene, piccole bugie e simpatici escamotages, il sempliciotto cameriere si dimostra un preziosissimo alleato di Ramiro, costretto a fare un passo indietro e agire nascosto per trovare una moglie buona e d’animo nobile.