Da un’indagine di Swg-Confcommercio è emerso che i consumi culturali degli italiani si sono dimezzati a 60 euro al mese (-47% in meno nelle spese rispetto al 2019). Il cinema e i teatri sono ormai ko e registrano il 90% in meno di spettatori; il calo è dovuto alle misure di contenimento della pandemia con conseguente -70% di consumi. Gli unici a resistere sono libri (+9%), giornali (+12%), entrambi sia in formato cartaceo che digitale, e la TV in streaming (+37%). Impossibilitati dal fruire la cultura tradizionalmente, ora si predilige la visione di spettacoli dal vivo, opere, balletti e musica classica sul web o in televisione. Questa tendenza sembra confermarsi anche per il 2021. Per Carlo Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio: “I dati rappresentano tutta la drammaticità della situazione delle attività culturali. E’ stata fatta una politica di ristori che però non è sufficiente. È necessaria una strategia con una serie di interventi che consentano una ripartenza delle nostre attività perché la popolazione non può essere ancora per lungo tempo privata di quello che è anche un nutrimento dello spirito”.
Andrea Camilla Mambretti
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