Sto scrivendo questo articolo-memorie con un miscuglio di emozioni. Faccio veramente fatica a distinguerle.

La prima è sicuramente il fatto che sentirmi chiamare “eroe” mi dà terribilmente fastidio.

Gli eroi sono altri, noi siamo persone umane, semplici cittadini che scelgono di mettersi a disposizione per un aiuto; con questo spirito c’eravamo prima e ci saremo anche dopo questa emergenza. Ci saremo sempre, tutti.

Come volontario di Protezione Civile presso RVE- Reparto Volo Emergenze, sono stato formato e addestrato anche “sul campo” su come affrontare un’emergenza: la frana, l’acqua, il fango, le macerie, la neve, etc. … qui però non c’è niente di tutto questo.

Stavolta il nemico è invisibile e potenzialmente non risparmia nessuno. Il suo nome è SARS COV 2, responsabile della malattia e dell’emergenza chiamate Covid19.
Partiamo dall’inizio: con la prima attivazione anche la mia associazione ha messo a disposizione le nostre tende, che abbiamo montato, nei primi giorni dell’emergenza, da adibire a pre-triage fuori dagli ospedali; un’altra struttura l’abbiamo, invece, montata per il ricovero di persone risultate positive al Covid 19. In associazione ci eravamo da tempo interessati di sanificazione, e in questa emergenza abbiamo anche sperimentato un possibile intervento sui treni, oltre che a mantenere sanificate le tende stesse. Con RVE stiamo dando supporto ad un’altra squadra di Protezione civile per la gestione del loro COC (Centro Operativo Comunale) attivo a Garda. Usciamo su attivazione, in piccoli gruppi e sempre facendo attenzione a tutte le regole previste.

LEGGI TUTTO L’ARTICOLO