Cari melomani, il mio compito non è solo quello di raccontare i parallelismi tra Opera e Storia, ma anche di farvi scoprire, soprattutto, opere poco conosciute. L’opera di cui vi racconterò oggi, è stata composta per un’occasione particolare, ma dopo la prima rappresentazione è andata sparendo dai cartelloni operistici. “Agnese di Hohenstaufen”, in lingua tedesca, è del compositore italiano Gaspare Luigi Pacifico Spontini su libretto di Ernst Raupac, e venne rappresentata la prima volta il 12 giugno 1829 a Berlino. Prima di sapere la storia della sua composizione, vi illustro la trama.

Siamo nella città tedesca di Magonza, l’imperatore Enrico VI si sta preparando a distruggere la resistenza del partito guidato dalla famiglia Welf, nella persona di Enrico il Leone. Irmengard chiede, inutilmente, che il fidanzamento di sua figlia Agnese con Enrico detto il Palatino e figlio del Leone, rimanga valido nonostante la guerra tra le due famiglie. Entra in scena l’ambasciatore del re di Francia che propone che Agnese diventi la moglie del suo sovrano. La scena ora è di Philipp, fratello dell’imperatore, che viene raggiunto da un trovatore che intona un lamento d’amore: è Enrico che viene avvertito della sorte di Agnese. La sera si tiene un banchetto al quale partecipa anche il Palatino in incognito, che però svela la sua identità difendendo Agnese dalle avances dell’ambasciatore francese. Enrico viene smascherato e trovato in possesso di una lettera compromettente di suo padre Il Leone. L’imperatore allora condanna Enrico a morte e Agnese a farsi monaca. L’atto si chiude con i principi tedeschi intimoriti dall’atteggiamento autoritario del loro sovrano. Il secondo atto si apre su Enrico in prigione che riceve la visita del burgravio, rappresentante dell’imperatore, che gli offre il perdono imperiale se rinuncia ad Agnese. Il giovane si rifiuta categoricamente e quindi viene confermata la sua condanna. In quel momento irrompono nelle carceri i principi ribelli ma il burgravio è riuscito a portare con sé Enrico raggiungendo l’imperatore, furioso, e Philipp. Sopraggiunge l’ambasciatore francese che sfida a duello Enrico, fissato per il giorno successivo, ma l’imperatore ordina di nascosto al burgravio di lasciar fuggire il prigioniero e quindi di ucciderlo. Cambiamo scena.

 

 

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