All’aperto? Ci si gioca a bocce!!
Così rispondeva il direttore d’orchestra Arturo Toscanini ad un giornalista che gli aveva chiesto cosa ne pensasse dell’opera eseguita all’aperto.
Fatto sta che da ben 97 stagioni l’opera va in scena all’aperto nella splendida cornice dell’Arena di Verona, uno dei teatri romani più grandi e suggestivi d’Italia.
La storia delle stagioni liriche areniane nacque nel 1913, quando il tenore veronese Giovanni Zenatello, per celebrare il primo centenario dalla nascita di Giuseppe Verdi, ebbe l’idea di allestire un grande spettacolo d’opera in Arena. Giovanni Zenatello pensò che Aida, la più spettacolare opera di Verdi, si sarebbe ben prestata agli spazi grandiosi dell’anfiteatro. La scenografia venne affidata al giovane architetto veronese Ettore Fagiuoli, che con pochissimi elementi e lasciando sullo sfondo le gradinate romane, ottenne un risultato sorprendente. La più grande intuizione fu l’abbandono delle classiche scene dipinte tipiche dei teatri tradizionali, adottando invece nuovi elementi tridimensionali.
La sera del 10 agosto 1913 l’anfiteatro era completamente pieno: tra il pubblico accorso si trovavano anche americani, argentini, russi e molti tedeschi. Alla prima parteciparono personaggi importanti come Giacomo PucciniArrigo BoitoPietro Mascagni e Franz Kafka.
La rappresentazione di quella prima edizione areniana di Aida, costituisce uno dei più importanti avvenimenti internazionali del primo Novecento: era nata la più grande stagione lirica nel più vasto palcoscenico all’aperto del mondo!
Da quel momento ogni anno venne proposta una nuova stagione con un numero di opere via via maggiore (eccezione fatta per quei dieci anni di interruzione del festival durante le due guerre mondiali).

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