Siamo felici di poter dar vita a questa nuova rubrica in compagnia dei nostri amati personaggi. Con oggi si realizza il sogno di ogni appassionato: stare, anche solo per il tempo di una lettura, a tu per tu con i grandi protagonisti dell’Opera.
È un onore avere qui con noi oggi una delle più grandi Dive del XX e del XXI secolo. Signore e signori, vi presentiamo Violetta Valéry.
1. Buona sera Violetta. Innanzitutto grazie per averci concesso questa preziosa intervista, i lettori di OperaLife Magazine ne saranno sicuramente entusiasti. In quanto personaggio “emblema” dell’Opera, ti si conosce e ti si ama per il temperamento ardente e la profonda dolcezza; vorremmo dunque porti domande più originali per permettere ai tuoi fan di conoscerti più intimamente. Potrebbe andar bene per te?
No [ride di gusto]. Scusate, alle volte mi piace dar risposte sconcertanti per vedere come reagisce l’interlocutore. Mi diverto con poco! Scherzi a parte, certo che va bene, in fondo è il motivo per cui ho scelto di darvi l’esclusiva per questa intervista. E, capiamoci, non è una cosa da poco… [ride].
2. Nasci dal libretto di Francesco Maria Piave e dalla musica di un grande compositore, Giuseppe Verdi. Per saperti meglio descrivere, hanno preso spunto dalla Signora delle Camelie, opera letteraria di Alexandre Dumas figlio. In che rapporti sei con la tua “antenata”?
Beh, in realtà tanto antenata non è. Si può dire che siamo nate a pochi anni di distanza; io e Margherita (la protagonista de La Signora della Camelie, ndr) abbiamo circa cinque anni di differenza, perciò possiamo dire che lei è mia sorella maggiore. Siamo in ottimi rapporti anche se, devo ammettere, che quando ero più piccola soffrivo un pochino il confronto, ma stiamo parlando di tanto tempo fa. Ormai siamo in ottimi rapporti e tra una nuova copia stampata del romanzo e una mia recita in giro per il mondo, riusciamo sempre a ritagliarci del tempo per prenderci un caffè e, ovviamente, per spettegolare di quanto i tempi siano cambiati!