Facciamo suonare le trombe cari lettori di OperaLife e diamo il benvenuto al grande condottiero egiziano Radamès.
1) Condottiero, generale, uomo d’azione e di passione. Tutto questo è Radames. Solitamente ci piace intervistare i personaggi dell’Opera cominciando da excursus storici e letterari, e non temere arriveremo a parlare delle tue antiche origini, ma con te oggi vogliamo iniziare da un tema di attualità che di recente ha agitato il pubblico del teatro. Una nota cantante, che vestiva i panni della tua Aida, pensando che dipingersi il viso prendendo “sembianze etiopi” fosse sinonimo di razzismo, ha deciso che fosse il caso di evitarlo. Un grosso dibattito si è aperto sulla questione. Tu che ti intendi abbastanza di popoli ed etnie, cosa ne pensi?
La ringrazio per avermi invitato. Per quanto riguarda la sua domanda, trovo che l’episodio citato sia un caso di mera cronaca. Essendo Aida delle terre d’Etiopia, è normale che chi ha l’onore di impersonarla debba essere quanto più simile possibile a lei, quindi con la pelle scura.
2) I contatti tra Occidente e Oriente in questi ultimi anni non sono stati semplici. Ma neanche in antichità sono stati sempre distesi. Tutti conoscono sicuramente il grande scontro avvenuto tra le due grandi superpotenze del mondo antico, Roma e l’Egitto, dove Cleopatra, ultima regina d’Egitto, ha sfidato al fianco di Marco Antonio le flotte di Ottaviano (futuro Augusto). Due personaggi di diverse etnie, che hanno deciso di stare insieme nonostante le pressioni esterne. Non ti ricorda qualcosa?
[Sorride velatamente]. Sarà che noi egiziani abbiamo il fuoco nelle vene e un temperamento di ferro. Anche se la mia situazione è estremamente diversa da quella di Cleopatra e Antonio, poiché lei era comunque una regina, riconosco delle similitudini nella storia. Entrambi non abbiamo rinunciato a rendere onore alla nostra terra né al nostro amato. È stata una scelta che è costata cara a tutti e due, ma siamo stati ricompensati perché Maat ha visto che i nostri cuori erano degni. [Si riferisce alla pesatura del cuore che, dopo la morte, avrebbe giudicato il diritto dell’individuo di accedere o meno al “Campo dei Giunchi”, ndr].
3) Quanto coraggio la nostra bella Aida, che avremo sicuramente modo di intervistare più avanti. Sicuramente il vostro amore può essere di insegnamento, come quello di Marco Antonio e Cleopatra, per coloro che si innamorano di ciò che è lontano da loro. Desideri dare qualche consiglio a chi s’imbatte in queste situazioni?
Non ci sono regole o strategie che possano andar bene in generale. Ogni persona è diversa di per sé e, se non appartiene alla tua etnia o alla tua cultura, l’unica cosa da fare è comprendere e non sopraffare l’altro. Conoscere e rispettare le tradizioni altrui, senza però dimenticare le proprie.