Signore e signori, oggi è qui con noi un ospite speciale che, con la sua storia, ha conquistato il cuore di milioni di spettatori. È con immenso piacere che vi presentiamo la bella e dolce Madama Butterfly!

1) Konnichiwa Madama Butterfly, grazie per aver accettato il nostro invito. Prima di iniziare l’intervista, ci tenevo a esprimerle il mio apprezzamento: nonostante la sua giovane età, ha avuto la forza di andare incontro al suo destino con grande dignità. Immagino non sia stato facile affrontare un percorso di questo genere.

Konnichiwa [Sorride]. Grazie a voi per avermi invitato e, per favore, dammi del tu, siamo entrambe giovani in fondo. Inoltre, se non ti dispiace, vorrei essere chiamata Cho Cho-san, preferisco così. Madama Butterfly non lo uso più da molto tempo. Ti ringrazio anche per i complimenti, ma il mio percorso in realtà non è stato diverso da quello di molte altre donne giapponesi. Molte di noi hanno vissuto la stessa storia, con un epilogo più o meno simile. Erano altri luoghi, altri tempi, c’era un’altra cultura agli albori del XX secolo. Si diventava adulti molto presto e alla mia età eri già una donna formata, consapevole del tuo ruolo all’interno della società. Vedo che adesso, invece, i tempi sono cambiati soprattutto in Occidente, diventate maturi molto tardi e avete una visione della vita molto diversa da allora.

2) La diversità culturale è sicuramente un tratto distintivo delle opere ambientate in terre per noi lontane. Usi, costumi, società, ognuno di questi elementi ha un fascino quasi esotico per chi le osserva dall’altra parte del mondo. Credi che il mito dell’Oriente abbia contribuito al successo della tua storia?

Penso di sì, l’Estremo Oriente è sempre stata una terra di grande fascino. Dal secolo scorso il Giappone è stato meta di grandi viaggi alla scoperta dell’ignoto, del Paese che si trova alla fine del mondo, che ha al suo interno un’aura di mistero così forte che rende costumi e tradizioni lontane irresistibili. Ho saputo che ci sono molte persone che passano la vita sognando di venire a vivere qui, immagino che dipenda dal fatto che si desidera sempre ciò che non si ha o che non si conosce. La mia storia, però, dimostra che il Giappone non è stato meta solo di viaggi di piacere, ma anche di conquista, di incontri con altre culture che, come nel mio caso, molto spesso hanno preso senza dare.

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