Signore e signori, per questo numero speciale siamo riusciti ad avere un ospite davvero eccezionale. Non è stato facile riuscire ad incontrarla, richiesta com’è dal suo affezionato pubblico. Per noi, quest’oggi, ha fatto un’eccezione. Signore e signori, è con immenso piacere che vi presentiamo Nostra Signora Opera in persona!

1) Miss, innanzitutto mi preme ringraziarla di essere qui. Sappiamo che è sempre impegnata in giro per il mondo e che il suo tempo è molto prezioso. Noi di OperaLife apprezziamo che sia riuscita a riservare del tempo per questa intervista. Cominciamo dal principio, anche per introdurla a dovere a chi non la conosce. Non si chiede mai l’età ad una Signora, ma la prego, ci racconti della sua nascita e di com’è stato diventare uno dei generi musicali più amati nella storia.

Buongiorno “OperaLife” [sorride], vi ringrazio per le belle parole siete stati molto cari. Per quanto io sia impegnata, come ben sapete, non mi capita spesso di rilasciare interviste è quindi per me un’esperienza nuova. Spero di poter soddisfare con questa chiacchierata la vostra curiosità [sorride dolcemente].
Mi avete chiesto di raccontarvi come son nata, posso dirvi che è stato molto tempo fa, in un tempo che per gli standard moderni sembra quasi “vecchio” ma che io personalmente considero antico.
Le mie origini risalgono intorno al 1500/1600 quando si sentì il bisogno di sperimentare, di provare a scrivere partiture diverse, di concepire la musica e l’interpretazione in un altro modo. Ho avuto tanti compositori, tra cui i famosi Caccini e Monteverdi, che si son impegnati per rendermi giustizia ed hanno portato alla luce questo nuovo modo di sentire, dove la parola e la musica andavano di pari passo. Come tutte le più belle cose, è stata la voglia di emozionare a portare alla mia nascita.
Come ci si sente ad essere un genere tanto amato? Bene, è appagante, non ci si abitua mai. Ogni persona è unica ed esprime i propri sentimenti come nessun altro potrebbe fare, sono amata da milioni di persone in maniera differente. Se ci penso, son nata dall’incontro tra la musica e l’amore, forse è per questo che riesco ad emozionare così tanto il mio amato seguito. Come si può, in fondo, rimanere impassibili di fronte all’amore che è l’essenza di tutte le cose?

2) Quattro secoli di musica e composizioni non sono pochi. Nel corso del tempo è cambiato il modo in cui è stata percepita e in cui le sono state rivolte composizioni, arie ed opere. Si sono alternate molte correnti, influenzate alle volte dai contesti socio – culturali che le circondavano. C’è un periodo in particolare che le è piaciuto di più e che sente la rappresenti nel modo giusto?

Ha detto bene signorina, cinque secoli di composizioni non sono pochi. Ogni corrente è influenzata dal contesto culturale in cui nasce e si sviluppa. Il Romanticismo operistico, per esempio, non può essere slegato dalla corrente letteraria che con il suo sentimentalismo nostalgico ha dato vita a dei capolavori senza tempo. (Non è un caso, infatti, che sia stata trascritta in musica un’opera del grande Goethe.) Ammiro il Romanticismo così come le altre correnti. Ho una personalità complessa, caratterizzata da molte sfaccettature, per cui non c’è un periodo che mi rappresenta completamente nella mia interezza. Ogni corrente, ogni periodo, rispecchia un lato della mia personalità: dall’Opera Buffa all’Opera Verista, io sono tutto questo e molto di più.

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