È un piacere avere con noi una delle donne da sempre simbolo di libertà e di amore passionale. Signore e signori, vi presentiamo Carmen, per gli amici Carmencita.
1) Cara Carmen, anche tu come Violetta sei stata ispirata da un romanzo. Nel tuo caso parliamo però di una novella omonima. Uguaglianze e differenze?
Bonjour à tous! Oui Oui, io e Violetta abbiamo una storia simile, come lei anche io ho una sorella maggiore. Abbiamo trent’anni di differenza, ma essendo molto simili ci troviamo bene. Io e la mia gemella Carmen (la protagonista del romanzo di Prosper Mérimée, ndr) caratterialmente sembriamo la stessa persona. Siamo entrambe libere, selvagge e spavalde. Amiamo la nostra libertà più di ogni altra cosa e non è un caso che andiamo incontro entrambe alla stessa sorte [sorride]. L’unica differenza sostanziale tra noi due è che lei ad un certo punto ha scelto di sposarsi e io no. Non sono una donna da matrimonio.
2) Prima di trovare la prima interprete che potesse dare voce al tuo personaggio ci vollero discreti tentativi, tutte rifiutavano e solo il mezzosoprano Célestine Galli-Marié nel 1873 accettò, ma per una somma che ai tempi era da capogiro. In generale un problema dopo l’altro impediva alla tua Opera di prendere vita. Raccontaci cosa successe in quegli anni.
Puis-je être honnête? Débats ennuyeux, voici ce qui est arrivé. (Posso essere sincera? Dibattiti noiosi, ecco che cosa è successo ndr). Nessuno voleva darmi voce perché ritenevano l’Opera troppo “dissoluta” e cruda per l’epoca. Hanno fatto pressioni anche per cambiare il finale, cosa che non mi sarebbe dispiaciuta sai [Ride di gusto]. Non solo, si sono messi anche a discutere se classificarla o meno come opera comica francese, solo perché inizialmente la mia opera era stata pensata per il teatro Opéra-Comique. Sai, uno di questi teatri dove vanno le famigliole. Ma ti sembra una cosa su cui perdere così tanto tempo? Ognuno ha voluto dire la propria, ma visto com’è andata a finire, direi che alla fine l’ha avuta vinta il Maestro!