Signore e signori, sono veramente molto emozionata nel presentarvi l’ospite di oggi. Unico, indomito, coraggioso e famosissimo, è qui con noi il “sogno di tutte le donne”. È con immenso piacere che diamo il benvenuto a Calaf!

1) Benvenuto Calaf e grazie per aver accettato il nostro invito. Come ho detto in apertura è una vera emozione averti qui. Sei, a conti fatti, un vero “Divo” dell’Opera. Come ti senti ad essere così famoso?

[Sorride]. Grazie, sei veramente troppo gentile! È un piacere anche per me essere qui insieme a voi. Come ci si sente ad essere così famoso… beh, all’inizio è stato strano, non ci aspettavamo un tale successo e soprattutto non pensavo che la mia aria sarebbe diventata il “simbolo” dell’Opera. Quindi all’inizio ero un po’ titubante, cercavo di stare sulle mie e di evitare la vita mondana. Poi ho imparato a gestire il successo e devo dire che, in fin dei conti, non è poi tanto male!

2) La tua storia, e in particolare il tuo amore per la “principessa di ghiaccio”, hanno fatto sognare milioni di spettatori. Quale credi sia stato il segreto di un successo di così vasta portata?

Credo che il successo della nostra storia dipenda da più fattori. Innanzitutto dalla bravura del Maestro Puccini che ha composto l’opera in maniera sublime e secondo me è stato determinante anche il contributo dei librettisti Giuseppe Adami e Renato Simoni. A parer mio è il connubio tra musica e parola che rende grande ed indimenticabile un’opera. Non solo, han contribuito certamente anche le caratterizzazioni dei personaggi e dei ruoli che hanno giocato un ruolo decisivo nell’immedesimazione degli spettatori. Una grande storia, per essere tale, ha bisogno di tante accortezze e di un’importante dose di lavoro dietro. Nessun successo arriva mai per caso, la mia esperienza con Turandot lo dimostra. [Sorride.]


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