Cari melomani, bentrovati!

Il mondo della musica lirica è pieno di sfaccettature, ogni compositore e ogni librettista hanno lasciato la propria impronta. In questo articolo, adottando sempre questo approccio trasversale al mondo dell’opera, vi indicherò cinque opere sconosciute che appartengono al filone dell’opera verista. Cosa intendiamo con questa espressione? Il verismo letterario sappiamo tutti cos’è: una corrente letteraria caratterizzata dalla narrazione della realtà effettiva, senza risparmiare i dettagli più tristi e drammatici della vita, in uno stile quanto più possibile vicino al vero e impersonale. Il verismo in opera, invece, ha poco a che vedere con il verismo letterario. Infatti, nell’opera non vi è la pretesa di narrare fatti verosimili in maniera impersonale, non vi è la volontà di raccontare il dramma umano che va oltre i sentimenti, non vi è un’intenzione di denuncia, ad esempio, delle condizioni lavorative della classe contadina. Quindi perché “opera verista”? Perché questi autori scelgono un soggetto umile, in un certo senso verosimile; ma, soprattutto, non è tanto il soggetto quanto l’ambientazione che è realistica, caratterizzata tenendo conto della geografia e della condizione sociale dei personaggi. I compositori veristi adottano tratti distintivi popolari e di estrazione quotidiana, perciò fanno un largo uso di danze, stornelli, cerimonie, ecc. Insomma, vengono reinterpretate le musiche legate alla vita quotidiana, e non solo: queste opere presentano un alto numero di grida, pianti, lamenti proprio a sottolineare il legame con la più insolente quotidianità. Dopo questa spiegazione, è venuto il momento di elencarvi queste cinque opere veriste che sono poco rappresentate.

 

 

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